La storia del finocchio
Il finocchio da sempre usato come condimento e aromatizzante in cucina, o a fine pasto per stimolare la digestione dopo pasti abbondanti.
Il finocchio, è una pianta erbacea perenne alta fino a un metro e mezzo, originaria del mediterraneo, ma oggi diffusa in tutta l’Europa e nelle zone a clima temperato dell’Asia.
Del finocchio si utilizzano soprattutto i frutti, che in maniera errata sono chiamati semi, ma anche il bulbo, i fiori e le foglie.
Una verdura antica
Il suo uso ha origini antichissime, troviamo testimonianza del suo impiego anche nelle pergamene egizie.
Noto per le sue proprietà antimeteoriche che dipendono sia dalla capacità di impedire alcuni tipi di fermentazione a livello del grosso intestino, sia dall’azione rilassante sulla muscolatura liscia dell’intestino e in particolare del colon.
Il finocchio agisce inibendo la fermentazione degli zuccheri, che produce elevate quantità di gas alle quali è spesso attribuibile la flatulenza e i dolori. Ha inoltre un’azione digestiva.
Come usarlo?
Da sempre usato per alleviare le coliche gassose nei neonati.
Ma è ottimo anche negli adulti per ridurre il dolore legato alla sindrome del colon irritabile e come leggero disinfettante intestinale.
Lo possiamo usare sia come tisana o in grani per stimolare la digestione.
Ma fate attenzione se..
Alcuni soggetti ipersensibili possono manifestare i segni di allergia al finocchio, con irritazione e prurito di bocca, lingua e gengive.
Questo tipo di irritazione, si può manifestare più facilmente con l’olio essenziale (di cui la pianta ne contiene tra l’1% e il 2%) e in chi è allergico alle mele.
I preparati a base di finocchio non andrebbero assunti per lunghi periodi e se come conseguenza dell’assunzione si manifestano infiammazioni gastrointestinali.
L’olio essenziale di finocchio è inoltre controindicato in età pediatrica.