Istruzioni per l’acquisto degli oli essenziali
L’etichetta dell’olio essenziale è già di per sé una “carta di presentazione” del prodotto e della sua qualità.
In commercio ci sono oli a prezzi molto differenti: occorre prestare attenzione al costo, perché gli oli essenziali sono prodotti di pregio e se venduti a prezzi troppo bassi possono indicare che si è in presenza di prodotti non naturali (e quindi realizzati sinteticamente in laboratorio, perciò non adatti all’aromaterapia).
Sull’etichetta dovrebbero comparire:
Nome in italiano (es. Arancio amaro);
Nome latino, ovvero la denominazione scientifica (es. Citrus aurantium, var. Amara).
Affiancare il nome comune a quello scientifico evita possibili confusioni, anche perché l’aromaterapia si avvale di più specie dello stesso genere: per esempio di Eucalipto (Eucalyptus) si utilizzano tre specie (globulus, citriodora e radiata), diverse per composizione chimica e applicazioni (il citriodora ha spiccate proprietà antimicrobiche, mentre il globus e il radiata hanno proprietà soprattutto mucolitiche, espettoranti e balsamiche).
Parte della pianta (fiori, foglie, cortecce, radici, frutti, ecc.) da cui si è ricavato l’olio essenziale.
Ci sono specie aromatiche che producono essenze diverse in organi differenti.
Per esempio dalla pianta di arancio amaro (Citrus aurantium, var. Amara) si ottengono per distillazione dei rami fogliati e dei fiori rispettivamente gli oli essenziali Petitgrain bigarade (rami fogliati) e Neroli bigarade (fiori) e, per spremitura della buccia, si estrae infine l’olio essenziale di arancio amaro: tre sostanze accomunate da una generale nota di sedazione, diversificata per intensità.
Paese di provenienza; a seconda della zona di provenienza l’olio può essere più o meno pregiato (es. la lavanda provenzale o la rosa bulgara).
Metodo di coltivazione (convenzionale, biologico, biodinamico, selvatico), perché incide sulla qualità dell’olio.
Metodo di estrazione (distillazione a vapore, spremitura a freddo, estrazione con alcol, assoluta).
Numero di lotto (riferimento che consente di risalire alle origini del prodotto)
Nome e indirizzo del produttore.
Come orientarsi nella scelta
Esistono vari modi di classificare gli oli essenziali. Vi proponiamo i seguenti:
Oli essenziali agrumati
Si ottengono da piante che prediligono le aree calde del Mediterraneo meridionale.
Danno tono ed equilibrio al sistema nervoso; combattono stress e depressione.
Stimolano la circolazione venosa e linfatica.
Sono digestivi, rassodanti e preventivi della ritenzione idrica.
Attenzione: Contengono sostanze che possono favorire – in chi vi è predisposto – forme di allergia della pelle. Inoltre una volta applicati, occorre evitare di esporsi al sole (contengono principi foto sensibilizzanti).
È meglio conservarli in luogo fresco (frigorifero), perché tendono ad alterarsi facilmente (sono estratti a freddo, quindi luce, calore e aria li possono danneggiare più facilmente).
Come impiegarli: diffusione nell’ambiente; qualche goccia sul fazzoletto da annusare; per massaggi; per bagni aromatici.
Rientrano in questo gruppo:
arancio dolce (nota di testa)
arancio amaro (nota di testa)
bergamotto (nota di testa)
limone (nota di testa)
mandarino (nota di testa)
Si estraggono dalle bucce dei frutti mediante pressione a freddo.
Oli essenziali balsamici
Hanno i profumi intensi, forti e rigeneranti del bosco.
Stimolano la respirazione, rendendola più ampia e profonda.
Hanno effetto rinvigorente ed energetico.
Da usare in caso di problematiche stagionali alle vie respiratorie (eliminano catarro e tosse).
Purificano gli ambienti e aumentano la concentrazione.
Attenzione: Siccome hanno profumi forti (specie l’eucaliptolo) non sono adatti a chi ha vie respiratorie delicate (asmatici e bambini).
Come impiegarli: diffusi nell’ambiente; con suffumigi; con massaggi.
Rientrano in questo gruppo:
cipresso (nota di base) – si ottiene dai rametti e dai coni per distillazione
eucalipto (nota di testa) – si ottiene dalle foglie e dai rametti terminali per distillazione
pino silvestre (nota di base) – si ottiene da aghi, gemme e rametti per distillazione
ginepro (nota di base) – si ottiene dalle bacche per distillazione
Oli essenziali floreali
Sono delicati e strettamente connessi alla sfera femminile (affetti, sensualità, bellezza, grazia, amore).
Hanno effetto rilassante e sciolgono le tensioni.
Riequilibrano in sistema nervoso (danno serenità e sono antidepressivi).
Sono eudermici (fanno star bene la pelle e ne migliorano lo stato).
Attenzione: Gli oli floreali hanno un basso rendimento (occorrono cioè tanti fiori per ottenere quantità ridotte di olio) e quindi il loro costo (specie per l’olio di rosa e gelsomino) è piuttosto elevato.
Si diffidi quindi di quegli oli venduti a troppo poco prezzo (molto probabilmente sono di sintesi e quindi non naturali).
Come impiegarli: diffusi nell’ambiente (rasserenano) in associazione con altri oli (agrumati, piccanti e resinosi); con creme; per la profumazione personale; per massaggi.
Rientrano in questo gruppo:
gelsomino (nota di cuore) – si ottiene dai fiori attraverso solventi volatili e alcol (essenza assoluta)
neroli o fiori d’arancio amaro – (nota di cuore) – si ottiene dai fiori freschi per distillazione
rosa (nota di cuore) – si ottiene dai petali per distillazione
ylang ylang (nota di cuore) – si ottiene dai fiori freschi per distillazione
Tratto dal sito affarnostro.it