Ansia, stress e nervosismo non sono prerogative assolute degli adulti, ma possono interessare anche il mondo dell’infanzia. In questo scenario i medicinali omeopatici possono rivelarsi un aiuto prezioso.
Ne parliamo con il dottor Tommaso Lovecchio, pediatra esperto in omeopatia.
I primi giorni all’asilo, un litigio tra amichetti, un fratellino in arrivo.
Mamme e papà tendono spesso a minimizzare certe situazioni che possono interessare il loro piccolo, ma in realtà problemi che a noi sembrano di poco conto, per un bimbo possono rivelarsi fonte di stress e tensione.
Possono quindi subentrare nel piccolo di casa alcuni comportamenti “sospetti”, tutte conseguenze di uno stato di disagio: nervosismo, irritabilità, capricci, spasmodico desiderio di attenzione, insonnia, inappetenza.
Di fronte a queste situazioni spesso è difficile sapere esattamente cosa fare e come comportarsi.
Sicuramente non bisogna sottovalutare le piccole e grandi ansie di un bimbo, ma cercare di capirne le ragioni con affetto, vicinanza, e tante coccole.
In molti casi basta solo un po’ di attenzione in più affinché certe situazioni si risolvano spontaneamente. In alcune circostanze potrebbe rivelarsi di grande utilità l’omeopatia.
L’assunzione di medicinali omeopatici con il consiglio del proprio pediatra di fiducia, può infatti favorire uno stato di serenità senza il rischio di effetti potenzialmente nocivi.
“I farmaci omeopatici sono caratterizzati da elevate diluizioni – dice il dottor Tommaso Lovecchio, pediatria esperto in omeopatia –. Per questo risultano praticamente privi di effetti collaterali e tossicità, senza per questo venir meno alla loro funzione”.
E in tale frangente, sono proprio i bambini a rivelarsi tra i pazienti più adatti a un approccio omeopatico: “I piccoli rispondono a questo tipo di terapia in modo particolarmente significativo, il loro sistema immunitario si rivela infatti maggiormente ricettivo a questo tipo di farmaci rispetto agli adulti.
Questi prodotti possono essere assunti tranquillamente anche in caso di bambini al di sotto dei due anni di età.
In base alla mia esperienza professionale, sono solito prescrivere i medicinali omeopatici anche ai lattanti, grazie alla loro praticità di assunzione: granuli e globuli possono infatti essere disciolti nel biberon”.
Senza dimenticare un ulteriore vantaggio: “I farmaci omeopatici – afferma il dottor Lovecchio – non interagiscono con altri medicinali.
Quindi, per esempio, si può ricorrere senza problemi all’omeopatia anche qualora il bimbo stia seguendo una cura a base di antibiotici”.
Un esempio di terapia omeopatica
• Ignatia amara 5 CH: in caso di irritabilità, pianto, ricerca di attenzioni (4 granuli alla sera prima di coricarsi).
• Natrum muriaticum 5 CH: se il bimbo risulta nervoso e inappetente (4 granuli alla sera prima di coricarsi).
• Pulsatilla 5 CH: in caso di irritabilità verso le costrizioni e desiderio di affetto (4 granuli per 2 volte al giorno).
• Phosphorus 7 CH: per il bambino che presenti manifestazioni d’ansia che si accentuano verso sera (4 granuli 2 volte al giorno).
• Kalium Bromatum 9 CH: quando il bambino tende a calmarsi toccandosi ripetutamente il nasino o l’orecchio o il ciuccio.
É l’ansia non verbalizzata (2-3 granuli 2 volte al giorno).
• Lycopodium 9 CH: utile nel bambino che migliora il suo stato di agitazione e insicurezza toccando i suoi genitori nel lettone (3 granuli 1 volta al giorno).
Tratto dal sito mammole.it